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mercoledì 13 gennaio 2016

I capelli di Harold Roux - Thomas Williams

Titolo: I capelli di Harold Roux
Autore: Thomas Williams


TRAMA
Aaron Benham insegna letteratura inglese in un'università del New England. Ha una bella casa nei sobborghi residenziali della città, una moglie e due figli che stanno crescendo - ed è nel pieno di una crisi di mezza età. Ha preso un anno sabbatico e sta cercando di scrivere un romanzo che non riesce a scrivere, continuamente distratto dalle persone che ama e che hanno bisogno di lui e dai ricordi che continuano ad affiorargli alla mente, dalla malinconia, dai rimpianti. Il suo romanzo, I capelli di Harold Roux, è "una semplice storia di seduzione, stupro, follia e omicidio" come la definisce lui stesso. Allard, il protagonista, ha poco più di vent'anni ed è appena tornato dalla seconda guerra mondiale. Non ha dubbi sulla bestialità dell'uomo, non crede nella violenza ma è spaventato dalla gioia che a volte il pensiero della violenza gli procura. Vuole diventare uno scrittore, sogno che Harold Roux, suo compagno di università e rivale intellettuale, che ha perso i capelli durante la guerra e indossa un terribile parrucchino; entrambi corteggiano Mary, una ragazza bellissima e naive - l'innocente, onesta, dolce America, la ragazza della porta accanto -, ma Allard è anche attratto da Noemi, la sua compagna di stanza, una militare comunista di buona famiglia che, come ogni ragazza borghese, conosce il linguaggio preciso del contatto fisico. Più Aaron mescola passato e presente e il romanzo prende forma, più appaiono in controluce i suoi stessi anni al collage, le sue inquietudini di allora, la nostalgia per un gruppo di amici abbastanza giovani da cacciata dal paradiso. Vincitore nel 1975 del National Book Award, il massimo riconoscimento letterario americano, I capelli di Harold Roux è uno straordinario esperimento di romanzo nel romanzo, ma soprattutto una potente riflessione sul potere della narrazione, su come le storie e il processo creativo con cui le raccontiamo ricostruiscono il passato e la memoria e contribuiscono a definire chi siamo.

NEL ROMANZO NEL ROMANZO… NEL ROMANZO
Siamo davanti ad una sorta di Inception letterario: l’autore, Thomas Williams, crea un personaggio, uno scrittore, Aaron Benham, che si sta dedicando alla stesura del suo romanzo, “I capelli di Harold Roux” appunto, in cui i protagonisti Harold e Allard sono a loro volta giovani studenti del college alle prese con i primi tentativi di scrivere romanzi. Sono storie nelle storie: ci troviamo per un momento nel romanzo di Harold, poi fuori, catapultati nel mondo di Aaron Benham, che racconta una lunga favola a puntate ai suoi due figli prima di spedirli a letto, e poi ancora dentro e fuori il romanzo, in passaggi che il lettore avverte, senza sentirli come stacchi reali, ci si muove con la massima fluidità. Si scivola da un mondo all’altro senza traumi, percependo i confini labili che mondo immaginario e mondo reale assumono nella vita di uno scrittore. 

Qui, sulla scrivania, giace il suo lavoro. Nella luce del mattino gli sembra arido, povero, superficiale, in qualche modo anche disgustoso. E in ogni momento di stasi dal lavoro ha la tentazione di pensare a ciò che va di moda oggi, il ché è un disastro, è la morte dell’energia, la morte della sincerità. A meno che un uomo non abbia lasciato il cervello ad uno di quei mille eserciti della salvezza, è il solo, unico giudice di se stesso.

Thomas Williams non si fa scrupoli nel rivelare i pensieri più abietti e indicibili di Aaron Benham, e quest’ultimo ci conduce alla scoperta del mondo di Allard, combattuto tra l’amore per Mary, dolce ragazza credente e piena di tabù che vuole indurla a violare, e Naomi, passionale brunetta comunista che con il suo sensuale fascino disinibito catalizza nella sua orbita Allard ogni volta che la vede. Le vorrebbe entrambe, vorrebbe sperimentare questi amori così diversi e perfetti nel loro peculiare modo di essere, non vorrebbe rinunciare a nessuna delle due, ma sa di doverlo fare, e spera di riuscirci. 
Nel frattempo al college si è un po’ come al liceo, i bulli non mancano mai, ma la gravità delle loro azioni diventa proporzionalmente grande alla stazza che hanno assunto con la crescita e l’allenamento militare. Un gruppo di folli ragazzi che ha preso di mira il povero Harold, omuncolo intelligente e idealista, delicato nella sua concezione di principi e modelli di vita, e che tenta di nascondere la sua più terribile vergogna: una pelata bianca e liscia sulla sommità della testa, mal celata da un parrucchino che tutti notano ma di cui evitano accuratamente di parlare. 
Dietro i capelli di Harold Roux nascono i presupposti per confrontarsi con il mondo che si cela dentro ciascuno, tutto ciò che rimane non detto e che ognuno cela alla vista dell’altro. Mondi differenti, di paure, speranze e desideri, che si scontrano nell’arco della vita che è più caratterizzato dalle scoperte e dagli ideali.
Nel mondo fuori dal romanzo, intanto, Aaron Benham cerca disperatamente di portare a compimento la sua opera, distratto da squilli del telefono, drammi familiari, necessità degli amici, pensieri di tradimento e bambini che crescono con le sue storie nella testa ma di cui presto smetteranno di aver bisogno. È la vita stessa a distrarlo dalla scrittura, ma, come per qualsiasi autore, è proprio la vita ad avergli fornito il materiale per iniziare.
Un romanzo che ho trovato splendido, di una delicatezza e fluidità da mozzare il fiato. Alcune scene particolarmente intime di rapporti amorosi sono narrate con una maestria da lasciare senza parole. Penetrante e struggente per la forza che porta con sé, ha la capacità di scagliarti nel mondo reale attraverso un doppio romanzo.
Come ha scritto Stephen King a riguardo: “Thomas Williams era un meraviglioso, meraviglioso romanziere. Scrisse un romanzo intitolato I capelli di Harold Roux, uno dei miei libri preferiti, su uno scrittore di nome Aaron Benham. Benham dice che mettersi seduti a scrivere un libro è come trovarsi in una pianura buia con un fuocherello esile. Poi qualcuno si avvicina a quel piccolo fuocherello per scaldarsi. E poi arrivano altre persone. Sono i personaggi del tuo libro, e il fuoco è la tua ispirazione. E loro nutrono il fuoco, e il fuoco cresce, e alla fine si spegne perché il libro è arrivato alla conclusione. Per me è sempre stato così. Quando cominci è freddo. una sfida impossibile. Poi magari i personaggi iniziano a prendere un po' di vita e la storia ha una svolta che non ti aspettavi.”
  Quando un uomo cerca se stesso costruisce un patibolo e un trono.

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